"La decrescita è...
...elogio dell’ozio, della lentezza e della durata;
...rispetto del passato;
...consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione;
...indifferenza alle mode e all’effimero;
...attingere al sapere della tradizione;
...non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale;
...non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso;
...distinguere la qualità dalla quantità;
...desiderare la gioia e non il divertimento;
...valorizzare la dimensione spirituale e affettiva;
...collaborare invece di competere;
...sostituire il fare, finalizzato a fare sempre di più, con un fare bene finalizzato alla contemplazione.
La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio."
Maurizio Pallante
Bello, no?
dada
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