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sabato 8 agosto 2009

Quanti sanno della morte di Stefano Frapporti?

Continuo a non amare Beppe Grillo, ma intanto devo ammettere che continua ad essere l'unico che dà spazio a notizie totalmente ignorate dai media.

Son giorni, ad esempio, che cercavo notizie sull'ennesimo suicidio sospetto nelle carceri italiane... ed ovviamente l'unica intervista alla sorella di Stefano Frapporti si trova proprio suo suo blog e sul suo canale di YouTube!

La vicenda è strana assai e i dubbi mi si moltiplicano in testa ogni volta che leggo nuovi dettagli. Come quando venne fuori la storia di Aldo Bianzino (a cui l'accomuna la "scusa" della marijuana) o quella, più recente, di Niki Aprile Gatti (a cui, invece, l'accomuna un suicidio che sembra davvero troppo precoce, inscenato ad arte per nascondere qualcosa)...
Le morti in carcere, nella storia, son sempre state sospette. Non lo scopro certo oggi...
Del resto in carcere non ci dovrebbero essere mezzi e modi per togliere la vita, a se stessi o ad altri!

Ma dubbi molto simili balenano tra i miei neuroni anche se penso ad altri fatti che vedono sempre le forze dell'ordine come protagoniste negative: dal G8 di Genova alla morte di Federico Aldrovandi, dai pestaggi di gente inerme alle manifestazioni contro qualcosa (rifiuti nel napoletano, basi nato nel vicentino, ecc.) all'uccisione di Gabriele Sandri.

Ogni volta i dubbi riguardano una semplice domanda:
ma le forze dell'ordine, in Italia, sono pagate per difendere i cittadini o per coprire le malefatte di colleghi e politici?

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